Archive | March, 2012

Agricoltura urbana

20 Mar

Agricoltura urbana – Architecture – Domus.

ESSERi BiOdiVeRSi

Il 2010 è stato proclamato dall’ONU l’anno della biodiversità ed il decennio 2011/2020 il decennio della biodiversità (http://www.cbd.int/) per il quale è stato attuato anche in Italia un piano strategico atto a tutelare il funzionamento degli ecosistemi e l’approvvigionamento di servizi essenziali al benessere umano.

Cos’è la biodiversità e perchè è così importante?

La biodiversità non è altro che l’incredibilmente vasta varietà di essere viventi che popolano la terra (geni, specie ed ecosistemi, tutti legati uno all’altro), che purtroppo va riducendosi di anno in anno. E’ quel patrimonio universale frutto di tre miliardi e mezzo di anni di evoluzione che deve essere salvaguardato per garantire la nostra vita e quello delle generazioni future.

Secondo le fondamenta del piano strategico, la biodiversità biologica garantisce la sicurezza alimentare, la salute umana, l’alimentazione in aria ed in acqua salubri; contribuisce ai mezzi di sussistenza locali ed allo sviluppo economico, ed è essenziale al conseguimento degli obiettivi del millennio per lo sviluppo, in particolare la riduzione della povertà.

Oggi che milioni di persone popolano le città è fondamentale parlare di biodiversità urbana per due principali motivi: la conservazione dell’habitat locale per animali e piante minacciate e di interesse conservazionistico in senso stretto, e la sensibilizzazione al patrimonio naturalistico dei cittadini, che, vivendo spesso in aree troppo impoverite, perdono la percezione del sistema naturale circostante e, di conseguenza,  il contatto con quel ciclo evoluzionistico di cui scienziati e filosofi hanno elogiato il potenziale per lo sviluppo della specie umana (Charles Darwin, Henri Bergson)

Qui sotto una foto scattata a Friburgo, nel quartiere dove vivo, dove oltre ad avere come vicino di casa un fruttivendolo che vende gli ortaggi direttamente dalla terra (nel senso che te li coglie davanti al naso quando vai a comprarli) ci sono diverse aree divise in lotti tra i 10 e i 20 mq che il comune affitta ai cittadini che fanno richiesta e che per circa 1/3 anni possono coltivare a loro piacimento (sempre sotto il controllo di vigilantes che si assicurano che questi cittadini tengano pulito e ben ordinato il loro pezzo di terra).

Amo passeggiare in questi mini-quartieri verdi la Domenica, quando i proprietari passano il loro tempo libero piantando alberelli e insalate o facendo salotto attorno ad un tavolino e a del caffè con i loro amici ospiti. Talvolta mi hanno invitato ad entrare e annusare i loro bei fiori. Viel Danke! :)

Lode al tempo

6 Mar

C’era una volta, nel 1942, un tale Jorge Luis Borges che scrisse un breve racconto, in cui il protagonista non riesce a scordare nulla:

“‘Pensare’, scriveva Borges, ‘è ignorare (o dimenticare) le differenze, generalizzare, astrarre’… Il ricordare perfettamente, per Borges, minaccia di affliggere la sua vittima con una cacofonia d’informazioni che resta sempre in primo piano, e dalla quale non emerge alcun chiaro pensiero astratto… mentre l’umano dimenticare è quella stessa qualità che ci permette di sollevarci sopra il particolare per afferrare il generale”.

Ironicamente quindi, di fronte a un’infinita cronologia di ricordi potremmo ritrovarci con un senso della prospettiva molto limitato. Perché?

Perché senza dimenticare, siamo obbligati a vivere nel passato, a sentire il peso dei ricordi che oscura la nostra capacità di vivere nel presente, di agire, di dare una priorità ai nostri pensieri e di connetterli con la nostra stessa evoluzione.

Pensando ora a Facebook e a tutto quello che rappresenta, in termini di sensazione di accrescere la memoria personale della propria stessa vita, per trasmetterla come un diario a tutta la comunità del web, accrescendo e creando così anche una memoria collettiva (la collettività, la massa: ciò che da sempre ha il più ampio potere in assoluto di distruzione della civiltà e dell’umana condizione stessa), il passo in avanti del progresso tecnologico sembra essere enorme. Almeno fino a quando non ci rendiamo conto che ogni azione che il Socialnetwork archivia e cristallizza non diventa altro che un’azione effimera che abbiamo svolto in una realtà irreale, distogliendoci al 90% dei casi dall’intraprendere azioni reali nel tempo che l’uomo, per sua natura, disprezza maggiormente: il Presente (l’unico tempo che realmente ci appartiene).

C’era poi un uomo che da solo ha cambiato il corso della Storia, riuscendo semplicemente a capire il potere del tenere insieme sotto il un unico credo il maggior numero possibile di persone:

“Le masse non sanno cosa farsi della libertà e, dovendone portare il peso, si sentono come abbandonate. Esse non si avvedono di essere terrorizzate spiritualmente e private della libertà e ammirano solo la forza, la brutalità e i suoi scopi, disposti a sottomettersi. Capiscono a fatica e lentamente, mentre dimenticano con facilità. Pertanto la propaganda efficace deve limitarsi a poche parole d’ordine martellate ininterrottamente finchè entrino in quelle teste e vi si fissano saldamente. Si è parlato bene quando anche il meno recettivo ha capito e ha imparato.. Sacrificando questo principio fondamentale e cercando di diventare versatili si perde l’effetto “perchè le masse non sono capaci di assorbire il materiale, nè di ritenerlo” Hitler – Mein Kampf.