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L’isola che non c’è

5 Apr

 

Il Post

Dalla Sicilia al Quirinale a dorso di mulo_il viaggio di protesta di due giovani siciliani

13 Jul

Il progetto “Eco Mulo 2012” è il nome della grande sfida che due giovani siciliani, Federico Price Bruno e Mirko Adamo, hanno lanciato alla loro terra, e non solo alla Sicilia ma all’Italia intera. I due giovani sono partiti a dorso dei muli Giovanni (Falcone) e Paolo (Borsellino) il 1° Maggio 2012 da Portella della Ginestra (3km da Piana degli Albanesi, in Provincia di Palermo) per arrivare dopo un mese e mezzo a Roma, direttamente al Quirinale, dove sono stati accolti dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Hanno attraversato 7 Regioni, viaggiando per 71 giorni complessivamente, percorrendo il più possibile le antiche trazzere regie (strada sterrata tra sentiero e via campestre), mulattiere o qualsiasi altro percorso alternativo alle vie principali, trafficate e comunque non adatte a bestie da soma. La scelta di privilegiare un itinerario “alternativo” ha mirato a riportare l’attenzione sul recupero della memoria e del territorio, oltre che su un patrimonio praticamente sconosciuto e quasi totalmente abbandonato, e simboleggia la volontà dei giovani di riappropriarsi del loro futuro in continuità col passato, nel rispetto dell’ambiente e della legalità. Un viaggio ante-litteram, un viaggio vero, faticato e sudato, lento, fuori dalle veloci vie di comunicazione, e con un animale simbolo della vita rurale, compagno dell’uomo fin dai tempi remoti: il mulo appunto.

Mirko e Federico hanno incontrato migliaia di persone – raccontano – sindaci, allevatori, commercianti, studenti, abitanti dei piccoli centri rurali che cercano di sopravvivere alla speculazione edilizia o piccoli produttori. Hanno raccolto un bel po’ di pizzini da consegnare a Napolitano. Hanno chiesto alla gente di scrivere un loro pensiero al Capo dello Stato: qualcuno vuole più risorse per il Mezzogiorno o per il loro comune, altri hanno scritto il loro progetto per ‘cambiare le cose’, qualcun altro ha scritto solo un saluto, o un grazie”.
Ai due giovani è stato già affibbiato l’appellativo di “moderni Don Chisciotte”: un nomigliolo interessante, nel quale i due si riconoscono anche. Non per combattere contro i moderni mulini a vento però (le pale eoliche) ma per portare il messaggio di legalità e speranza che hanno loro affidato le persone incontrate lungo il cammino.
Non possiamo che essere fieri di loro e sostenere il loro progetto. Bravi!