Archive | Architecture RSS feed for this section

Fenomeno FALA – Portogallo

11 Jan

Fala (that in Portuguese means informal conversation) is a naïve architecture practice based in Oporto, led by Filipe Magalhães, Ana Luisa Soares and Ahmed Belkhodja. Established in 2013, the atelier works with methodic optimism on a wide range of projects, from territories to birdhouses. Fala’s projects are a medley of formal languages, references, quotations and themes, only regulated by an obsession for clarity; its architecture is both hedonic and post-modern, intuitive and rhetorical.

I loro collage ammiccanti hanno velocemente invaso i social, aprendo con il pubblico e i clienti un dialogo immaginario fatto di tinte pastello, di rosa e di blu, e di una una visione dell’architettura rassicurante ed umoristica che pare affrontare con il sorriso la crisi che la sta attraversando in tutta Europa. Un paradigma di una generazione di architetti europei under 30 che tra crisi economiche e incertezze cerca di costruirsi una propria identità autonoma. WE LIKE IT!

fala-1fala-3fala-6

via Fala atelier. Lo studio under 30 che fa impazzire l’Europa

more info: www.falaatelier.com

Ceramica di Architettura

16 Oct

Cenni sulla ceramica.

Ricostruire gli intrecci che hanno portato alla diffusione della produzione ceramica nel bacino del Mediterraneo, significa, infatti, inevitabilmente parlare di popoli, di rotte, di culture, in una sorta di racconto d’avventura che, superando gli ambiti specifici, contribuisce a dare un senso più generale e concreto all’idea stessa di Mediterraneo. Una storia che, pur avendo a soggetto l’evoluzione di una produzione materiale nel tempo, come in un racconto acquerellato di Corto Maltese, ci parla attraverso i colori e le forme, delle vicende dei tanti popoli che hanno abitato nei secoli il Mediterraneo e che hanno gettato le basi della stessa storia dell’uomo. Per primi cretesi e micenei, successivamente macedoni, romani, bizantini e poi subito dopo l’Islam. Attraverso la produzione ceramica si concretizza l’idea stessa del Mediterraneo espressa da Braudel come “cicatrice” tra la cultura occidentale e quella orientale. Un mondo concreto che si trasforma in un racconto fiabesco con l’esplosione del colore.

La ceramica, nelle sue varie applicazioni locali, concretizza l’idea di Gillo Dorfles dell’esistenza di una “peculiarità creativa“, che accomuna le genti dell’Africa Settentrionale, delle penisole greca, italiana, iberica, con le sponde dell’Asia Minore e le grandi isole di Sardegna, Sicilia, Creta e Malta e che unisce nel tempo le generazioni.
Tinte marezzate, luminose e forti, che attraverso le decorazioni ceramiche si diffondono in tutto il Mediterraneo. Il blu persiano, ricavato dalla macinazione delle pietre di lapislazzuli, il cobalto, il verde smeraldo ed il bianco, in una ricerca che usa a modello l’universo dei colori che proviene dalla quotidiana esperienza del mare.

Consegnati a Valencia i riconoscimenti ai migliori progetti per il recupero di palazzi storici.

  • La Casa en Prìncipe Real rivestita in piastrelle prodotte dal gruppo spagnolo Vicente Camp

  • La Casa en Prìncipe Real rivestita in piastrelle prodotte dal gruppo spagnolo Vicente Camp

  • La sala della Casa en Prìncipe Real progettata dallo studio portoghese CAMARIM a Lisbona

  • Interno del Padiglione dell’Amministrazione restaurato da Joan Nogué Arbussa, all’interno dell’ospedale Sant Pau di Barcellona. Ph. Marcela Grassi e Robert Ramos

  • Menzione d’onore per la categoria Architettura alla Casa El Enroque ad Alicante, progettata da Angel Luis Rocamora Ruiz, uno dei progetti menzionati. Ph. M.A.Cabrera

  • Seconda menzione d’onore per la categoria Architettura progetto di bosch.capdeferro arquitectures Casa Andamio, a Begur (Girona). Ph. José Hevia

Source: Premios Ceramica di Architettura e Interior Design 2015 – Elle Decor Italia

Architetture temporanee in legno: il metodo Segal

10 Sep

Le architetture temporanee in legno costruite col metodo Segal si rifanno a un sistema costruttivo messo a punto da Walter Segal negli anni Sessanta. Tutto accadde per caso nel 1963, in occasione della costruzione della propria residenza a Londra. Per minimizzare i costi e i tempi di esecuzione, Segal decise di realizzare una baracca in legno (Temporary House) che avrebbe dovuto essere smontata alla fine del cantiere e i pezzi rivenduti sul mercato, giusto a fianco del cantiere per alloggiare sé e la sua famiglia per il periodo di tempo necessario alla costruzione dell’edificio.

Con questo obiettivo Walter Segal partì dall’ipotesi di utilizzare delle pezzature economiche di legno disponibili senza operare tagli, fori o lavorazioni inutili che avrebbero aumentato il tempo necessario alla realizzazione, prodotto degli sfridi di materiale e diminuito il valore residuo dei pezzi recuperati alla fine del processo.

Il modello costruttivo a portali in legno è derivato dal sistema a Balloon Frame.

Il progetto della pianta della costruzione è impostato su una maglia modulare quadrata 60×60 cm, in cui trovano posto sia la struttura portante sia le partizioni verticali, derivate dai pannelli isolanti disponibili in commercio, intervallati da uno spazio di 5 cm per permettere il posizionamento della struttura portante. Su questa griglia è definito il disegno della pianta, avendo come unici vincoli gli ingombri dei pilastri e con un interasse massimo fra loro di 6 moduli (pari a 385 cm).

Una volta definita la griglia modulare viene redatto il progetto della struttura in portali verticali a giunti rigidi, realizzati a terra e accatastati al suolo.

Gli elementi in legno utilizzati hanno una sezione di 5×20 cm (più raramente 5×17,5 cm) e una lunghezza fino a 7 m, che vincola l’altezza massima (due piani) raggiungibile dalla costruzione. Nella soluzione originale, i collegamenti tra gli elementi strutturali erano realizzati con barre filettate passanti bloccate da dadi e rondelle, per smontare completamente la struttura nei suoi elementi componenti, con la possibilità di montare e rimontare più volte gli elementi senza degradare le connessioni.

L’attacco della struttura al terreno può avvenire per semplice appoggio dei telai su fondazioni puntiformi in calcestruzzo. Una volta preparati, i portali vengono puntati a terra in corrispondenza delle fondazioni e posizionati verticalmente, assicurati con tiranti provvisori in attesa che la struttura sia completamente irrigidita. Poi si procede al montaggio delle travi secondarie, appoggiate a quelle principali attraverso un listello di sezione 5×5 cm che funge da sostegno.

Pianta delle fondazioni e dei moduli, e pianta strutturale del piano terra

Il solaio di terra, sospeso verso l’esterno, è costituito da assi di legno appoggiate alle travi secondarie sulle quali viene posato del materiale isolante morbido. Gli impianti presenti vengono fatti passare al di sopra di questo strato e, successivamente, viene chiuso il solaio superiormente con un altro strato di assito.

Per le pareti esterne si procede più o meno nello stesso modo: sono costituite all’esterno da uno strato resistente alle intemperie mentre all’interno sono di solito rifinite con un pannello di cartongesso. Il fissaggio dei pannelli esterni di finitura garantisce la realizzazione di uno spazio protetto in cui lavorare, mentre l’isolamento in lana di legno di 5 cm viene posizionato dall’interno tra gli elementi strutturali così come gli impianti tecnici, evitando inutili lavorazioni successive su uno stesso elemento. Le pareti sono assemblate montando dei listelli in legno verticali, detti cover strip, per coprire le giunture fra i pannelli e i montanti in legno (5×5 cm) e per migliorare la resistenza all’aria della parete. I montanti verticali vengono assicurati alla struttura portante attraverso chiodatura. Tutte le condutture impiantistiche presenti sono ospitate all’interno delle intercapedini e sono facilmente ispezionabili e manutenibili procedendo allo smontaggio dei pannelli di rivestimento interni.

Esempio di messa in opera di un telaio realizzato terra

Il progetto originale della casa provvisoria realizzata da Segal prevede una copertura piana che lascia la massima libertà di divisione degli spazi interni sottostanti. L’impianto modulare permette inoltre una grande flessibilità poiché i pannelli possono essere rimossi e posizionati altrove senza sconvolgere l’intera struttura dell’edificio, ottimizzando le funzioni richieste ad architetture temporanee.

Nonostante fosse prevista come provvisoria, la prima abitazione realizzata con questo procedimento dopo oltre 50 anni è ancora in ottimo stato di conservazione.

Dopo la Temporary House, Segal venne contattato per la costruzione di altri edifici con questo tipo di struttura nel quartiere di Lewisham, sempre a Londra. Anche dopo la sua morte, la Fondazione che porta il suo nome, ha continuato a operare progettando e realizzando diverse centinaia di edifici, la maggior parte dei quali realizzati da gruppi di autocostruttori.

Source: http://www.architetto.info/news/green-building/architetture-temporanee-in-legno-il-metodo-segal/

Sotto: mostra “Walter’s Way – The Self-Build Revolution” alla AA Gallery, Londra.

Source: domusweb.it

Window Socket: la presa solare da finestra

20 Jul

Arriva una presa di corrente molto particolare: è portatile, prende energia dal sole e si attacca facilmente al vetro della finestra grazie ad una ventosa, anziché essere sistemata sulla parete.

E’ Window Socket, letteralmente la ‘presa da finestra’, nata dall’idea di due designer coreani Kyohu Song e Boa Oh, che hanno voluto sviluppare una vera propria presa portatile dall’uso intuitivo. Si carica grazie al mini-pannello solare che resta esposto alla luce del sole e immagazzina l’energia necessaria poi a ricaricare qualunque cosa: basta collegarla alla presa. Bastano 8 ore di ricarica e la presa consente 10 ore di utilizzo. Ciò fa sì che possa essere portata con sé e utilizzata anche fuori casa.

Source: Una presa solare da finestra per caricare direttamente con la spina

Honey Factory, Milano – Francesco Faccin

13 Apr

Source: Non è un padiglione di Expo Milano 2015, ma produce cibo sostenibile e genuino durante i sei mesi della manifestazione: si tratta di Honey Factory di Francesco Faccin, che con questo progetto propone una struttura per la produzione di miele in città. Dopo il successo globale degli orti urbani, quest’arnia di grandi dimensioni regala la possibilità di produrre miele sfruttando il lavoro degli insetti nei giardini cittadini. Faccin ha progettato un volume verticale, una sorta di piccola torre di legno cui le api accedono dall’alto. Grazie a un apposito percorso, gli imenotteri raggiungono l’arnia senza mai entrare in contatto con chi si trovi a passare nelle vicinanze. Il messaggio è decisamente green: le api sono sentinelle della salute del pianeta, dal momento che la loro presenza è garanzia di benessere ambientale, mentre la loro assenza è un chiaro campanello di allarme sulle condizioni d’inquinamento. Una portella in vetro rende poi visibile la danza delle api intente a fabbricare il prezioso nettare, offrendo così uno spettacolo visivo che diventa esperienza sonora grazie al sommesso ronzio degli insetti. Honey Factory segna un altro tassello nel lavoro di Faccin, impegnato in un’opera di umanizzazione del prodotto e di riscoperta degli elementi fondamentali della nostra tradizione del fare. Il prototipo è stato commissionato da Marva Griffin e realizzato da Riva1920, storica azienda specializzata in mobili in legno ad alto contenuto innovativo. Honey Factory è attivo nei giardini della Triennale di Milano, partner del progetto, fino al 31 ottobre

Source: Klat

The Great Wall of Western Australia – Luigi Rosselli Architects

22 Jul

230 Metres of Rammed Earth Wall

The longest rammed earth wall in Australia and – probably – the southern hemisphere, has been selected as a finalist in the (Australian Institute of Architects) Western Australia architecture awards.

At 230 metres long, the rammed earth wall meanders along the edge of a sand dune and encloses twelve earth covered residences, created to provide short-term accommodation for a cattle station during mustering season.  With their 450mm thick rammed earth facade and the sand dune to their rear and forming their roofs, the residences have the best thermal mass available, making them naturally cool in the subtropical climate.

The rammed earth wall (construction) is composed of the iron rich, sandy clay that is a dominant feature of the site, gravel obtained from the adjacent river and (bonded with) water from the local bore (hole).

The design of the accommodation represents a new approach to remote North Western Australia architecture, moving away from the sun baked, thin corrugated metal shelters to naturally cooled architectural earth formations.

Other great project from L. Rosselli:

Loggia in Arcadia

Osteria BALLA Manfredi

 

Olivier Ottevaere, John Lin — THE PINCH – Divisare by Europaconcorsi

11 Jun

THE PINCH – Divisare by Europaconcorsi.

Un casolare rustico passivo

10 Jun

Un casolare rustico passivo con sorprendenti interni - Living Corriere

Un casolare rustico passivo con sorprendenti interni - Living Corriere

Un casolare rustico passivo con sorprendenti interni - Living Corriere

Un casolare rustico passivo con sorprendenti interni - Living Corriere

Un casolare rustico passivo con sorprendenti interni - Living Corriere

Un casolare rustico passivo con sorprendenti interni - Living Corriere

Living Corriere

Vivere in un trullo

10 Jun

Vivere in un trullo – Maison

Verde e minuscolo

10 Jun

Giardini indoor | Arredare casa