Archive | June, 2012
30 Jun

JuSt An OtHeR ACtiON

The Urban Observatory

Ci interessa elaborare il progetto come potente strumento di sperimentazione urbanistica e di progettazione. […]
Volevamo dimostrare che cambiare è possibile, indurre la gente a impegnarsi più direttamente con l’ambiente circostante e mettere in discussione i luoghi comuni sulla proprietà degli spazi pubblici […]

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LA MeDiTaZiONe (Nelson Mandela)

26 Jun

La nostra paura più profonda

non è di essere inadeguati.

La nostra paura più profonda,

è di essere potenti oltre ogni limite.

E’ la nostra luce, non la nostra ombra,

a spaventarci di più.

Ci domandiamo: ” Chi sono io per essere brillante,  pieno di talento, favoloso?”

In realtà chi sei tu per NON esserlo?

Siamo figli di Dio.

Il nostro giocare in piccolo,

non serve al mondo.

Non c’è nulla di illuminato

nello sminuire se stessi cosicchè gli altri

non si sentano insicuri intorno a noi.

Siamo tutti nati per risplendere,

come fanno i bambini.

Siamo nati per rendere manifesta

la gloria di Dio che è dentro di noi.

Non solo in alcuni di noi:

è in ognuno di noi.

E quando permettiamo alla nostra luce

di risplendere, inconsapevolmente diamo

agli altri la possibilità di fare lo stesso.

E quando ci liberiamo dalle nostre paure,

la nostra presenza

automaticamente libera gli altri.

24 Jun

Architettura e decrescita del PiL (alias: edilizia e bioeconomia)

diario di Peppe Carpentieri

Com’è noto un pilastro della filosofia politica denominata “decrescita” è la bioeconomia, cioè considerare gli effetti e gli impatti dei processi industriali sugli ecosistemi.

L’architettura contemporanea e l’urbanistica come tutte le arti e le scienze applicate hanno subito l’influenza dell’ideologia neoliberista e il paradigma dominante: vendere, vendere, vendere figlio dei dogmi: crescita del PIL, dell’espansione monetaria e del petrolio.

Prima delle rivoluzioni industriali l’architettura poneva l’uomo e non la tecnicaal centro della progettazione e nacquero le proporzioni armoniche e le prime città ideali.

Prima dello sviluppo delle discipline giuridiche e finanziarie – rendita urbana – la tecnica architettonica esprimeva arte e virtuosismi spaziali.

Prima che le SpA automobilistiche dettassero il dogma delle geometrie stradali, lo spazio urbano e le tipologie edilizie rispettavano sia la natura che l’armonia umana.

Prima della crescita industriale i cittadini potevano godersi la vita di campagna prevenendo il degrado…

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La lumaca di Serge Latouche – YouTube

23 Jun

La lumaca di Serge Latouche – YouTube.

Tra la dichiarazione di O.Wilde (1854-1900): “posso rinunciare a tutto fuorché al superfluo” e la vita dei nostri antenati nel paleolitico, che beccata una capra a colpi di sassi potevano finalmente dedicarsi al filosofare per 15 gg fin quando nn tornava una fame terribile, qual è il passaggio avvenuto? cos’è successo? C’è stato un profondo cambiamento della cosiddetta scala di Maslow (vedi anche alla voce: bisogno http://it.wikipedia.org/wiki/Bisogno) che non è altro che la teoria (filosofica, culturale, sociale ed economica) che classifica i principali bisogni dell’uomo e la loro necessità di soddisfarli.

  • Bisogni fisiologici (fame, sete, ecc.)
  • Bisogni di salvezza, sicurezza e protezione
  • Bisogni di appartenenza (affetto, identificazione)
  • Bisogni di stima, di prestigio, di successo
  • Bisogni di realizzazione di sé (realizzando la propria identità e le proprie aspettative e occupando una posizione soddisfacente nel gruppo sociale)

E’ chiaro che al tempo di Wilde la società dei nuovi consumi stesse già “progredendo” velocemente e che la scala dei bisogni dell’uomo stava subendo un forte incremento, per cui non a caso si cominciò allora a parlare di nuova cultura del benessere. Ma noi oggi viviamo un mondo in cui la scala di Maslow è stata addirittura superata, poiché la nostra società non solo ha “inventato” i cosiddetti bisogni finti, ma li ha resi anche parte e fondamento dell’attuale teoria socio-economica in cui viviamo!

Il ruolo e la teoria di Latouche ecco che diventano allora il paradigma di una battaglia molto più ampia di quella che può sembrare: in un mondo finito, con risorse limitate, fino ad ora dominato dal tema della crescita infinita (sviluppo=crescita), l’unico pronostico verosimile è quello di una corsa senza controllo (e senza ritorno) contro il muro dei limiti della natura.

Attraverso il concetto di decrescita Latouche ci illustra come si potrebbe ripensare la società inventando (e recuperando anche un po’ il primordiale) un’altra logica economico-culturale, cercando di costruire una società sostenibile, esplicitando i diversi momenti per poter raggiungere questo obiettivo: cambiare valori e concetti, mutare le strutture, rilocalizzare l’economia e la vita, rivedere nel profondo i nostri modi di uso dei prodotti, rispondere alla sfida dei paesi del Sud. La sfida della decrescita è quindi quella di portare un nuovo paradigma di benessere, più intelligente, più equo socialmente e più rispettoso dell’ambiente.

Personalmente, con l’idea che tra i bisogni nuovi ci possa essere quello di salvare il pianeta e la qualità dell’esistenza, non posso che essere pienamente d’accordo. In questo simpatico animale che è la lumaca come simbolo della decrescita vedo e riscopro due grandi valori: la lentezza, come mezzo per assaporare a pieno la felicità, e la durata, come paradigma della condizione umana e della Terra stessa.

“La decrescita non è una rinuncia, una riduzione del benessere, un ritorno al passato. Piuttosto è una scelta consapevole, un miglioramento della qualità della vita, una rispettosa attenzione per il futuro. E la sobrietà non è solo uno stile di vita, ma una guida per la ricerca scientifica ed il vero progresso” (Maurizio Pallante, Meno e meglio, Mondadori o anche: Maurizio Pallante, La decrescita felice)

12 Jun

Multitasking: no thanks!
(always remember to make your to-do list)

cheerful.egg

I’ll make this quick – today, I planned for a totally productive night of getting shit done. I was gonna review my budget, research some investments, blog a little bit, and organize my articles. Yeah, I can tell that you’re totally jealous of my ridiculously awesome life of sex, drugs and alcohol.

But it all started going downhill from work – First, I was given a big task to do in the morning. Instead of focusing on that, I spent my day answering emails, attending discussions, customizing templates, and intermittently going back to that task. And then my colleagues mucked around at the snack corner so of course I had to join them for that. And so I had to work late, and I decided to reward myself with a Swensen’s dinner (come here you, chicken baked rice and US fries and dips, you!), and then I decided…

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Italy earthquakes – 30.05.2012 – Modena

1 Jun

Il comune di Modena ha aperto un’inchiesta relativa al crollo dei capannoni che hanno causato la morte di 13 operai. L’opinione pubblica vuole sapere perché, scrivono i giornali, ma la stampa lascerà probabilmente senza riscatto le domande dei cittadini -ed il che sarebbe già meglio che raccontare loro menzogne. L’area del modenese non è zona ad alto rischio sismico, la pianura padana era l’ultimo posto dove la gente si sarebbe aspettata un evento di questo genere, i pm si chiedono se i capannoni fossero stati costruiti a norma e quasi certamente, dico io, lo sono, poiché  le direttive antisismiche regionali non hanno evidentemente imposto artifici impegnativi per mettere in sicurezza delle semplici strutture prefabbricate, oggi rase al suolo da terremoti ritenuti dai sismologi, per intensità, non distruttivi. Qualcosa non torna..a parte il conto delle vittime e le accise sul carburante.

Un video trovato su internet, pubblicato su youtube dal blogger sincedutch, dà voce alla rabbia e allo sconcerto per gli avvenuti disastri ma soprattutto enuncia chiaramente la sua tesi in risposta ai nostri interrogativi.

Inserendo su Google Earth le coordinate geografiche dell’epicentro sismico di due giorni fa, esplora poi i dintorni con la telecamera di streetview e punta il dito ai serbatoi e ai grossi tubi arroccati tutto intorno: nell’area sono presenti zone di estrazione di gas e oli naturali, quei materiali sempre più richiesti per l’utilizzo di risorse rinnovabili, la cui estrazione avviene anche in Italia al di sopra dei 10,000,000,000 metri cubi l’anno.

Come si estraggono questi materiali? Il gas naturale si trova spesso negli stessi giacimenti di petrolio; un tempo, il petrolio era un bene, diciamo, più a portata di mano; oggi la Royal Dutch Shell costruisce la più grande nave-impianti del mondo destinata a navigare sui ricchi fondali australiani ancora inesplorati.  Bisogna letteralmente rompere la roccia per permettere la risalita dei gas (che possono così anche contaminare falde acquifere, fiumi e quant’altro) e per la corsa al rinnovabile (o alla ricchezza?) e bisogna agire sempre più in fretta e sempre più in profondità. Ed ecco qui la risposta ai curiosi: pompe idrauliche e trivellatrici perforano gli strati più superficiali del terreno per permettere poi l’inserimento di vere e proprie bombe sotterranee che provocano la risalita dei gas e permettono così la loro estrazione. Queste onde d’urto gigantesche sarebbero plausibilmente la causa di movimenti della crosta terrestre e la segreta minaccia alla sicurezza dei cittadini emiliani, quindi.

Cosa diranno i pm? Cosa troveremo scritto sui nostri giornali? Il governo aumenta le imposte sulla benzina per trovare in fondi per aiutare i terremotati e forse anche i soldi per la festa del 2 giugno verranno devoluti per nascondere anche la prossima grossa bugia -al tritolo.

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2012/05/30/news/fabbriche_crollate_modena_apre_un_inchiesta-36219096/

5/29/2012 — Italy earthquakes = FRACKING! Two DOZEN people dead in two weeks !! – YouTube.