Archive | September, 2012

I graffiti dipinti sull’aria – Firenze

24 Sep

 

Foto I graffiti dipinti sullaria – 1 di 7 – Firenze – Repubblica.it.

Recycled Pallet Pavilion – Inhabitat

20 Sep

Avatar Architetturas Recycled Pallet Pavilion Pops up in Germany | Inhabitat – Sustainable Design Innovation, Eco Architecture, Green Building.

Beautiful German Pavillion Made From 1300 Shipping Pallets | Inhabitat – Sustainable Design Innovation, Eco Architecture, Green Building.

Baraka (1992)

18 Sep

via Baraka 1992 – YouTube.

SEAT on the Behance Network

17 Sep

 

SEAT on the Behance Network.

Voglio stare (bene) in italia

16 Sep

www.italyloveitorleave.it

Un fantastico film che fa sorridere sulla triste realtà dei giovani italiani di oggi. Oggi al Milano Film Festival 2012.

La foto è tratta dal film “Il postino” e la scena ritrae Troisi che dice a Neruda -Mi sono innamorato- e Neruda -Bene, non è molto grave. C’è rimedio- risponde  Troisi: “No! Che rimedio, don Pablo, non voglio rimedio, io voglio stare malato-

E ne approfitto per condividere di seguito l’articolo di Aldo Cibic che ho trovato sull’editoriale on-line di the Plan 060.

“La crisi finanziaria che sta coinvolgendo in questo periodo diversi paesi del mondo occidentale in Italia ha evidenziato delle particolari fragilità strutturali. C’è un governo tecnico provvisorio che sta cercando di avviare quei cambiamenti che la classe politica non è riuscita a guidare, questo ha generato un forte spaesamento nella popolazione e nella classe dirigente. Lavoro da sempre in tante parti del mondo, ma sono italiano e voglio stare in Italia. Forse è arrivato il momento in cui quello che ci può salvare sono le visioni. I modelli globali li conosciamo bene e sappiamo tutti che sono ormai esausti. Nel nostro paese la difficoltà di fare i progettisti ha raggiunto dei livelli insostenibili, a causa di una burocrazia opaca e della mancanza di strategie. Ci troviamo lasciati a noi stessi e – senza voler essere ottimisti a tutti i costi – possiamo considerare questa la nostra opportunità. Vogliamo ricominciare a vivere. Credo che siamo in molte persone, con ruoli e competenze diverse, ad avere le stesse sensazioni, e a vivere con apprensione questi cambiamenti, ma siamo incapaci di ritrovarci in un ruolo attivo. Non ha senso passare la vita a lamentarsi di cosa non funziona nel nostro paese. Si tratta di capire in che modo e su quali basi metterci insieme. Qualche settimana fa, in un workshop sulle start up, il ministro dello Sviluppo Economico ha chiesto di aiutarlo ad aiutarci, indicandogli problemi e soluzioni già sperimentate altrove. La sensazioni positiva è stata quella di vedere un nostro membro del governo mettersi in gioco su una problematica specifica e, rispetto alle istanze sollevate da una quarantina di interventi, essere pronto con un gruppo di lavoro focalizzato a garantire azioni concrete. Le tematiche che ci riguardano sono molte ed è interessante che partano dal basso per mettere sul piatto una grande varietà di input in modo da delineare i confini di un quadro di riferimento complessivo. La cosa più importante è che le persone si parlino, e lo strumento più efficace perché questo possa avvenire è di creare una piattaforma in rete. Già il fatto di attivare un flusso di comunicazione e un confronto tra quello che tradizionalmente è il mondo del progetto e una gran moltitudine di altre professionalità rappresenta un elemento di cambiamento, e se questo approccio a una trasversalità di competenze viene organizzato in un modo in cui sia abbastanza facile dialogare e trasferire informazioni, si pongono le basi di uno strumento che ha le caratteristiche per poter produrre risposte più articolate a problemi complessi. Quello di cui abbiamo bisogno è di essere più creativi nei processi. Questo dipende in molti casi dalla qualità e dalla varietà degli attori coinvolti: pensare comunque che architetti, urbanisti, ingegneri, designers, biologi, storici, geografi, agronomi, amministratori pubblici, giornalisti, economisti, hackers, sociologi, antropologi, chimici e altri ancora possono, a seconda delle necessità, condividere tavoli progettuali specifici, fa intravedere delle potenzialità che non rappresentano una novità assoluta ma che certamente non sono la prassi. Pensando a grandi linee a come si presenterebbe la piattaforma, la immagino suddivisa in quattro aree: 1- la prima in cui si ragiona su proposte, suggerimenti relativi all’efficacia e allo snellimento della burocrazia. Tempi certi e interlocutori affidabili sono valori non contrattabili. 2- la seconda come una banca dati continuamente aggiornata che raccoglie informazioni, previsioni, statistiche che riguardano i campi più disparati e che ha la funzione di servizio al progetto (per esempio: Quanti turisti cinesi avremo nel 2018? Come le monoculture stanno desertificando la pianura padana? Come sta cambiando la composizione sociale nelle diverse parti del paese?). 3- la terza è un’agenda di tematiche, emergenze, opportunità progettuali. Ci sono progetti latenti dei quali si sente il bisogno e per i quali non ha ancora preso forma una committenza (per esempio: turismo legato allo sviluppo del territorio, miglioramento della qualità della vita nelle periferie, riconversioni civili, industriali e agricole). 4- la quarta potrebbe riguardare corsi sperimentali di progettualità integrata nelle università riferiti ai temi dell’agenda. Le scuole dovrebbero essere i luoghi ideali in cui fare dialogare le discipline per creare i nuovi progetti. Tutto questo forse può sembrare un sogno, naturalmente è l’inizio di un pensiero, ma credo che la cosa più importante sia prendere la decisione di mettersi in gioco con se stessi e con gli altri. Se ci si vuole credere, soltanto cominciando a fare si può migliorare.”

18.06.2012 Aldo Cibic

 

Traetene pure le vostre conclusioni e/o ispirazioni

Mario Giacomelli_fotografie

10 Sep

 

“La mirabile bellezza della Terra a nulla servirebbe senza uomini”

A.

Medianera Verde

6 Sep

 

Capella Garcia: parete vegetale – News – Domus.

Ecco come si dovrebbe a mio avviso lavorare nel campo dell’architettura. Ecologia, recupero, risparmio di risorse economiche e di energie: princìpi a favore di progetti che, migliorando il presente, facciano un salto diretto al futuro. In 9 mesi un angolo di Barcellona ha potuto cambiare il suo aspetto, in modo semplice, efficace e di impatto zero sull’intorno. Un bell’esempio.

real diagram, just to make it clear :)

4 Sep

think about it..

 

Monochrome urban garden – Casanova+hernandez architecten

4 Sep

 

The demolition of existing buildings within the historical center of Madrid generates interesting vacant lots defined by the vertical surfaces of the walls of the neighboring buildings and by the horizontal surface of the liberated plot.

After the demolition of the existing building, the adjacent walls are normally covered by a sprayed polyurethane foam layer that works temporary as a provisional facade protecting thermically and against humidity the adjacent buildings. This layer in order to protect the polyurethane against the ultraviolet rays.

The horizontal plane of the plot remains normally empty during a long period of time, becoming the perfect place for wild vegetables species to grow spontaneously.

Te combination of the spatiality of the vacant plot, the intense coloration of the adjacent walls and the possible covering with a vegetables layer of the plot, provide these spaces with a huge artistic and expressive potential.

The proposal “monochrome” of the achitects casanova+hernandez consist of the interventation over specific selected plots of the historical center of Madrid which adjacent walls are colored and protected. Each urban vacant plot will be defined by one, two or three vertical planes and by the horizontal plane of the floor, depending on its urban position (on a corner, between two existing buildings, etc..) …

The proposal “monochrome” consists of a strategy of integrated in the urban tissue interventions, based on funcional principles, of low cost and low maintenance, but of huge artistic impact.

vd. http://www.casanova-hernandez.com/

This project reminds me of the movie of 2011 “Medianeras” (Sidewalls), a very nice movie about life inside walls and in between buildings :)

A call for open-source architecture

4 Sep

Cameron Sinclair: on TED.com.